martedì, gennaio 31, 2006

assurdità odierne


oggi ho tagliato questa foto con photoshop, e senza che lo volessi è venuta in perfetto formato 4:3 (lo stesso del vostro monitor, con buona probabilità. 800x600, 1024x768, etc..).
Poi vado a fare la pasta, e tiro fuori dal pacchetto 100 grammi precisi in un colpo solo.
Aspetto la terza...

lunedì, gennaio 30, 2006

altrove

Ancora
un
po'
.
E
poi
ancora,
ancora,
ancora...
oltre l'infinito.

domenica, gennaio 29, 2006

colazione

Sabato 28/01/06 , ore 11:45 circa.

Sul tavolo :

Scaglie di Grana "Bella Lodi" (ottimo!!! Sapido e leggero)
Pane amaro a fette
Miele (cristallizzato, forse arancio)
Mousse di cioccolato
Caffè

Mancava solo la Red Bull

mercoledì, gennaio 25, 2006

de gustibus

Preferisco il dolce o il salato?
L'amaro o il piccante?
E l'acido?

Ma dico che cazzo di domande sono? Non hanno senso!!! I sapori fondamentali mi piacciono tutti, giacchè mi piace mangiare, anche se ogni momento ha bisogno del suo sapore, per esempio difficilmente ho voglia di amaro di prima mattina.

Piuttosto posso essere sicuro sulle sfumature.

Ha senso chiedermi : preferisco il salato delle acciughe o quello dei capperi?
L'amaro dell'insalata belga o quello delle olive?
L'acido del limone o quello dell'aceto?
Lo zucchero di canna o quello liscio?
Pepe o peperoncino?
Senape di Digione o rafano?
Scampi crudi o seppie?
...
Ostriche, comunque!

domenica, gennaio 22, 2006

Macchine

L'MG F e la Mazda mx-5 sono praticamente la stessa auto e forse costano pure una cifra simile. Due decappottabili sportive una inglese di stile giapponese e l'altra giapponese di stile inglese. Però se voglio la prima non mi convincerete mai a prendere la seconda. Dovete proprio regalarmela!!!

venerdì, gennaio 20, 2006

Grasse risate

Certe persone sanno farti morir dal ridere in ogni frangente, se ci pensi.
E ridere fa stare bene.
Oggi per circa un'oretta mentre collassavamo sul letto sono stato decisamente da dio.

mercoledì, gennaio 18, 2006

cacciatore di chimere

Talvolta la notte, sospeso tra i fumi dell'alcool, mi capita di sognare.
A occhi aperti.

sabato, gennaio 14, 2006

soprannomi

(Soggettivamente, non oggettivamente)

Boldo : a parte l'inquietante fatto che è lo stesso soprannome che i suoi amici danno a mio padre ("il" Boldo).
E poi : il suono goffo, buffo, caricaturale, quasi goliardico. In questo è un soprannome "cameratesco".
Ma soprattutto il legame diretto col mio cognome, il richiamo diretto e secondo me non del tutto casuale alla famiglia, al marchio, alla cittadinanza, insomma a un complesso di radici che identificano la persona al di là dell'individuo. E che a mio avviso lo pre-determinano e in definitiva almeno in un contesto provinciale lo limitano.
Di tutti i miei soprannomi, è quello che tollero meno volentieri. Sono autorizzati a chiamarmi così giusto quelli che mi conoscono da prima dell'università e che sono e saranno irrimediabilmente varesini, e in ogni caso...

Gianlu : legato al nome proprio, molto meglio. Ha un che di fanciullesco, infantile, tenero. Forse perchè è, ma soprattutto era, il diminutivo più usato dai miei, specie da mia madre. Tra gli amici mi chiamano così due persone, la Madda (ma guarda caso, compagna delle elementari) e mio cuggino Federico.

Jean : soprannome legato all'università, specie ai primi anni. Richiama tutto ciò che in me e nel mio aspetto è bizzarro, artificioso, esotico, "diverso" (forse sembro pure effemminato boh). Caricaturale, ma è una caricatura di cose spesso cercate e che in ogni caso sento fortemente identitarie, quindi è un soprannome ben voluto. Mi chiamano così moltissimi compagni di università.

Gian: nato come variazione "normale" di jean. Semplice diminutivo, neutro, di convenienza dato che ho un nome lungo. Mi chamano così specie i compagni di università e pochi varesini, alcuni dei quali alternano soprannome a seconda dei contesti (gian a milano, boldo a varese. Il che accentua la natura non del tutto casuale dei soprannomi). Diminutivo d'ordinanza tra coinquilini.

Sembra esserci una variazione continua tra jean e gian (dove il "francesismo" diventa sempre meno accentuato). Generalmente il range d'azione delle persone che mi frequenano più spesso vira verso gian con la g, viceversa chi non mi vede da tanto insiste sulla j. In ogni caso le stesse persone variano in ragione del contesto, del tasso alcolico (più alcool, più j), dell'ilarità intrinseca nel loro approccio alle cose. Un Serse Comandù, che già dal nome non può essere una persona seria, non si discosterà dalla j neppure per questioni di vita o di morte.

soprannomi minori :

gianni : usato da Ste e dalla Nico e a volte da quelli a loro legati, credo voglia richiamare il mio fascino nei confronti del compianto Gianni (Agnelli, e chi se no?), il mio portare la camicia e/o la giacca indipendentemente dal contesto, cosucce del genere.

joker: soprannome milanese. Fatemi fumare tantissimo, datemi un motivo per ridere e capirete...

ghisino: una volta quando arrampicavo mi gisavo subito...

martedì, gennaio 10, 2006

l'enfant

crudo, iperrealista, bello.

Andate a vederlo finchè è nelle sale, questo sul piccolo schermo girerà pochissimo

lunedì, gennaio 09, 2006

L'importanza del dettaglio

Giovedì.
Serata tra amici, vineria.
Incontro i fumatori sulla porta: "prendi un bicchiere quando entri".
Entrando al bancone vedo...beh insomma, l'Olga di qualche post sotto. Una dea : altissima, davvero bella, bionda, sembra straniera, aria, gesti, abbigliamento da brava-ragazza-quanto-basta. Ovvero da persona a modo senza debordare nel perbenismo piuttosto che nell'affettazione, nella falsità, nei sorrisi ostentati e nelle cortesie di rito. Sempre vista di buonumore, solare. Se la sostanza rispetta l'apparenza, una che chi se la prende fa bene a tenersela strettissima. Una gioia anche per la sola contemplazione. Figuriamoci a cercare i suoi occhi! Tant'è che la "contemplo" furtivamente da qualche anno.
E poi : locale semivuoto, compagnia ben assortita, vino buono.
Grande serata.

Sabato.
Rito di ostentazione sociale di chi non ha di meglio da fare: tutti fuori dal Cuba con birre, apolli e montenegri. Allo yan fanno selezione all'ingresso: sopra i 15 giustamente passi per pedofilo.
Gara a chi saluta con più entusiasmo, a chi sorride più largo, a chi spara la cazzata più grossa. Avete mica del napalm in giro?
Andiamoceneinunpostochiusochefafreddo.
Beh si potrebbe...all'Oca, alla Volpe, in Vineria, al 99...(cristo, no! perchè l'ho detto! mi tiro la zappa sui piedi!)
Infatti:

"ANDIAMO AL 99 CHE CI SONO PIU' FIGHE"

Locale pieno zeppo di gente dall'aria che va dal rassicurantemente anonimo all'irritantemente Cl-ino (Merdine, un misto tra un reparto di fanteria, una società di mutuo-soccorso e una lobby. Crepate, opliti del cazzo!)
Ragazzi oggettivamente piacevoli che intortano cozze micidiali. Ci credo, non ce n'è una che valga la pena di essere neppure guardata, giusto le cameriere si salvano ma intendiamoci, la categoria "cameriera" vede tra le sue fila esponenti di ben altro spessore.
Peccato che io le FIGHE non riesca ad apprezzarle, a me interessano giusto le belle ragazze, quelle interessanti e più di tutte le belle-e-interessanti.
Peccato perchè se delle ultime manca ogni traccia, mi dicono che qui pulluli delle prime...
Patetico tentativo di recuperare cambiando compagnia...ma ormai è tardi, l'umore è già del tutto compromesso e solo un deus ex machina potrebbe cambiare le cose.
Serata di merda


Due serate tra amici, due serate come tante, due umori opposti

tisana con l'assenzio

mi sento

lucidamente

brillo

sabato, gennaio 07, 2006

il mio tempo perduto

Se mi guardo indietro vedo una grande massa buia.
Tanti anni, diciamo per comodità a partire dalle medie, caratterizzati da un grande vuoto. Dall'assenza di qualcosa degno di essere ricordato...mi serve sforzarmi.

Ricordo sopra tutto la grande paura, la grande diffidenza degli altri. La mia fuga in amicizie morbose costruite su qualche affinità elettiva, fatte di necessità e di uso dell'altro più che d'affetto, la fuga dal gruppo dei pari.

I piaceri solitari : sciare, guardare il paesaggio camminando in montagna, guidare il motorino "al limite", masturbarmi, a volte leggere.

Poi un nucleo di 4-5 amici accomunati tutti dall'essere come sospesi e cristallizzati in un mondo proprio. Tra le poche amicizie del tutto disinteressate della mia vita.

Un po' di luce è arrivata, forse, con la decisione, perchè di decisione si è trattata, di iniziare a farmi le canne. Ci ho pensato un po', mi sono informato su che effetti dessero, sulle possibili ricadute negative, poi sono andato dallo spacciatore più famoso della scuola e ho speso 50 mila lire per me e altri 3 del gruppetto di cui sopra. Poi quel viaggio a Parma, le prime canne, il primo concerto degli Afterhours.

Non che da lì le cose abbiano preso una piega di "normalità" e di successo sociale, però ecco, forse ho iniziato a prendere tutto più "easy" e al tempo stesso mi sono costruito un personaggio di comodo da mostrare in società, una maschera.

E oggi?
Oggi vedo chiaramente una certa difficoltà nelle amicizie maschili, che quasi sempre trovano il modo per farsi veicolo di rabbia, di invidie, di diffidenza, di piccole prepotenze elargite e ricevute. Forse addirittura ci sono persone che frequento per ragioni di comodità e opportunità sociale, perchè sono la mia porta al mondo, ma che sotto sotto disprezzo un po' e ammazzerei di botte se potessi permettermelo. Sono come alleati in guerra.

E vedo un gran bisogno di donne. Di sesso e sensualità, da un lato. E dall'altro di rapporti umani costruiti su un desiderio di protezione reciproca e di affetto. Figlie, Madri e Sorelle al tempo stesso, che si tratti di amiche o di amanti.
Ecco perchè vorrei uccidere Teo e tutti quelli che ripetono il solito ritornello "tutte puttane".
Perchè nella mia testa la "puttana" è quella che con me imposterà un rapporto "di comodo" simile a quello che imposto io con la maggior parte degli "amici" maschi, un rapporto fatto di reciproco uso e consumo, di scambio di favori, senza avere il coraggio di metterlo in chiaro a priori.
Perchè se sono tutte puttane la sincerità va cercata nel branco, nel gruppo maschile, nel cameratismo, e si sa già che ciò mi è impossibile.
E se tutte, proprio tutte, fossero "puttane", allora sarei privo di speranze, destinato a una solitudine eterna.

venerdì, gennaio 06, 2006

sguardi

per tutti gli sguardi, i primissimi, che ci si scambia con una persona, quando ancora non la si conosce, sono importanti come per me?

Io farei pazzie per queste cose.

dovrei essere ubriaco di me stesso

così la prossima volta che ti vedrò in un locale, ma sappiamo già in che locale, di questa città o in stazione o in treno avrò il coraggio di fare il primo passo, di dirti qualcosa di stupido o semplicemente di saltarti addosso, letteralmente visto che sei almeno dieci centimetri più alta di me.

Conosco la tua voce inconfondibile dai corridoi del Cairoli. Mi ricorda il suono della parola "chiòccia" ("o" ben accentata e queste "c" che vengono sempre da molto dentro la bocca, al centro del palato se dolci e dall'ugola se dure. In generale una voce che esce sempre molto dalla gola e che fa pensare a una lingua costantemente inarcata sul fondo del palato. Forse non sensualissima ma unica, inconfondibile).

Una volta ci siamo pure parlati, in treno da Milano a Varese, causa un "conoscente" comune. Ai tempi ti premuravi di far notare che eri tremendamente impegnata, e io mi facevo scrupolo di questa cosa. Ora non so.

E non ha senso che ultimamente quando si capita negli stessi posti ci si fissi negli occhi con quest'aria che non si capisce se è interrogativa, o stupita (quanti anni sono che "ci vediamo" senza mai giungere a un vero incontro?) , o reciprocamente attratta.

Non puoi restare "Olga", il nome che la mia fantasia ti assegna in virtù del tuo appeal un po' sovietico, per tutta la vita. Non puoi e basta.

come dice il solito guru...

"E' ben più doloroso
se per nemici e amici
non sei più pericoloso"

giovedì, gennaio 05, 2006

invocazione alla musa


Non ci conosciamo ancora, probabilmente. E non so neppure se queste ti giungeranno in sogno, ne dubito.
Però ti imploro.
Colpiscimi con tutta la forza che hai in te.Mettimi al tappeto.
Ma non alzare la guardia, non lasciare energie per difenderti, e anzi offriti al mio contrattacco con voluttà.
Colpiscimi anche in senso materiale, se serve allo scopo.
Riempimi di lividi, e lascia che io faccia altrettanto.
Scarnifica e fatti scarnificare.
Annullami per essere Annullata.
Beviamo coppe del nostro sangue.
Portami via da qui, e io farò lo stesso con te.
Accechiamoci di desiderio.
Danziamo in ogni modo possibile per Dioniso, delirando ebbri della nostra duplice pazzia.

mercoledì, gennaio 04, 2006

Autodistruttivismo

Continuo

A farmi

Del male

buio banale

"c'é sempre un lato oscuro, buio, sbagliato, impossibile se lo si cerca con ostinazione"


Hm. Sembra affascinante 'sta storia

fra piccole iene

solo se conviene

martedì, gennaio 03, 2006

presente

Datemi degli oggi che valgano la pena.
Del passato recente o remoto non me ne faccio nulla.
Idem del futuro.

Certe giornate sembrano essere destinate ad essere interlocutorie, come un'attesa o una preparazione a "qualcosa" di ancora ignoto, di cui non si sa se come e quando si manifesterà. Ecco, è da qualche tempo che non le sopporto più.

Forse qualcuno tirerà fuori il vecchio refrain che "siamo noi a dover dare significato alla giornata, etc etc...".
Tutte palle. Al limite può riuscire di ingannare felicemente il tempo, ma nulla di davvero significativo accade senza un aiuto esterno.

Ogni "evento" ha bisogno del suo monolite nero.

Senza, il massimo risultato raggiungibile è rallentare l'inesorabile caduta verso l'inutile, il grottesco, la pazzia come unico rifugio sicuro.

the aviator

visto ieri sera...sinceramente mi aspettavo peggio...non un capolavoro assoluto però bel film davvero.

Peccato che finito di guardarlo temevo seriamente di dare fuori di matto pure io.

lunedì, gennaio 02, 2006

che mi prende?

Cos'è?





Io sto bene

Io sto male

Io non so come stare

domenica, gennaio 01, 2006

amici

basta poco per raddrizzare una giornata.
Chiamare qualcuno.
Sapere che hai ospiti graditi per cena e guarderete un bel film.

Ecco, il massimo sarebbe avere qualcuno da abbracciare nel sonno, e su questo capitolo gli amici non mi sembrano troppo adatti, e anche per quanto concerne le amiche...cristo ma non potevo nascere in un paese scandinavo? Là i confini di sesso amicizia e sentimento non sarebbero un po' più come dire...fluidi?

Tipo "ciao Kathy (soprannome di fantasia) come stai? E' un po' che non ci si sente! Senti stasera mi sento solo e sai che poi ho paura del buio e faccio fatica a dormire, ti andrebbe passare la notte nel mio letto? Si ok in cambio ti preparo una cena coi controcazzi tranquilla...a dopo allora!"

Forse sto facendo della mitologia. A volte scrivo autentiche cazzate.