martedì, febbraio 27, 2007

il brutto di avere il pisello (o di essere umani, forse)




Ci sono comportamenti e azioni delle quali non è facile capacitarsi nè quando ci sei dentro fino al collo nè quando le analizzi a posteriori. Tantomeno lo sono quando poi le vedi proposte in qualcun'altro.
Perchè mai uno di noi maschietti dovrebbe considerare una certa femminuccia sua, ben sapendo che ciò non le impedirà affatto di scocciarsi di lui e quindi di volgere lo sguardo altrove? Perchè lo fa pur avendo i mezzi per accorgersi che casomai ciò rende più difficile l'accettazione della cruda realtà, qualora dovesse verificarsi (il che è molto probabile, se non è il maschietto a scocciarsi per primo)?
Perchè una volta verificatasi l'ipotesi di cui sopra il personaggio da noi studiato dovrebbe tentare rocamboleschi recuperi tediando la malcapitata con un eccesso di presenza verbale, fisica, telefonica o telematica, quando magari sarebbe più saggio provare a far notare la propria assenza?
Perchè se la ragazza, volgendo lo sguardo altrove, ha adocchiato un certo giovane, dovrebbe la nostra cavia coltivare il desiderio di spaccargli la faccia, pur sapendo che l'unica sua colpa risiede nell'essere passato di lì, un certo giorno a una certa ora?
Perchè un maschio dovrebbe ricoprirsi di ridicolo, anzichè comportarsi da uomo e da signore?

Perchè nel momento in cui noto tutti questi errori in un'altra persona, sono amaramente costretto ad ammettere di notarli in tanti e di averli commessi tutti in un passato non remotissimo, seppur ammettendoli e imparando poco a poco a correggermi?