venerdì, marzo 31, 2006

imperturbabile come un buddha

sparatemi,
picchiatemi,
baciatemi,
mordetemi,
spompinatemi,
scopatemi,
dissanguatemi,
uccidetemi...

tanto in questo momento, e non so fino a quando durerà, sarò imperturbabile e atarassico come un albero, un sasso, una montagna. Come un buddha.

lunedì, marzo 27, 2006

tornato

un po' uno shock.
al di là dei coffeshop.
al di là del soul-inn.
al di là delle biciclette.
al di là del bello di essere italiani in vacanza.
al di là di L, del suo corpo stupendo, e del suo modo malizioso di negarsi.

siamo seri.

Ho visto un'università con circa 13500 studenti e 2000 unità di "personale scientifico" (professori, assistenti, tecnici di laboratorio) . A milano 40000 per 2000 includendo pure le segretarie.
circa 1000 dottorandi di ricerca, di cui il 50% stranieri, contro 300.
Computer liberi ovunque. Veloci e con schermi ultrapiatti LCD.
Una biblioteca che è un gioiello architettonico. E i libri si vedono e si possono consultare in loco, si possono prendere in mano dagli scaffali. (Ha pure il tetto calpestabile coperto d'erba e sembra davvero di farsi le canne in cima a una collina, ma questa è un'altra storia)
Il bar nello stesso corridoio delle aule, con i divani su cui ci si può stravaccare e le riviste.
Il tavolo da ping pong, e di quelli seri.
Professori di idrologia che illustrano il caso del fiume Volta (africa occidentale) non solo perchè rilevante per la discussione, ma anche perchè ne hanno una certa esperienza sul campo. Tra gli idrologi del politecnico spopola l'esempio del torrente Bisagno, a Genova. Magari hanno lavorato pure in India, però ci tengono a focalizzarsi sui problemi locali, come docenti.
Professori (olandesi) che dicono : "domani pomeriggio in aula pc non ci sarò tanto mi sembra che sappiate cosa dovete fare, siete adulti e liberi di gestire al meglio il tempo e le risorse a vostra disposizione. comunque sarò in dipartimento e se avete problemi basta che mi mandiate una mail, nel giro di un'ora al massimo dovrei averla letta e rispondervi"

venerdì, marzo 24, 2006

I'm the moral winner!!!

il vincitore morale,
senza dubbio.

giovedì, marzo 23, 2006

sbagliato!

souldelft.blogspot.COM !!!

scusatemi

domenica, marzo 19, 2006

vi segnalo

souldelft.blogspot.nl

giovedì, marzo 16, 2006

Dioniso, lasciati adorare ancora! (presto,possibilmente)

partenza

domenica, marzo 12, 2006

teste di cazzo

Proprio non ce l'hanno fatta ad essere responsabili.
Ad accettare le regole del gioco.

A pensare di poter salire sul carro del vincitore. Dio, che paura!

Perdenti del cazzo.

Si comportano come gente che non crede in nulla, però ci tengono a darci un nome, al loro nulla.

Che finiscano sbranati dai loro stessi cani, i quali almeno sono dotati di maggiore onestà intellettuale.

sabato, marzo 11, 2006

tossicodipendenza

qualcosa mi porta a pensare che il nodo non stia nella sostanza quanto nella testa del drogato.

Tutto può dare dipendenza.

paranoia

vorrei studiare.
dovrei studiare.

mi ci metto, ma non ce la faccio a concentrarmi.
mi ronza in testa un pensiero, un bisogno subdolo, perchè so che più spesso mi adopero per scacciarlo e metterlo a tacere più forte esso ritornerà.
E se diventerà troppo forte, sarà motivo di compromessi e abbruttimento e schiavitù e forse persino di ridicolo.

Così la mosca continua a ronzare nella stanza, sempre più forte, sempre più grande e deforme e mostruosa, mentre le pareti bianche e senza finestre si avvicinano e la stanza si fa sempre più stretta, più stretta, più stretta, più stretta, e la mosca punta minacciosa contro di me...svanisco.

Devo essere rimasto incosciente per un po'.
Sento le pareti bianche premere contro la scatola cranica. Mi fa male la testa.
La mosca ormai è tutt'uno col mio cervello, il mio cervello che una volta era quasi brillante ora ha ali trasparenti e un guscio nero e mille occhi e al posto della sua complessa architettura logica sembra esseci solo un bisogno primitivo e pulsante.

Sono angosciato e vorrei urlare ma non posso, dell'essere umano che ero non resta che il mio squallido cervello-mosca, ed è privo di corde vocali.
Il ronzio è assordante, tuttavia non posso fare a meno di notare che non sarò brillante come un tempo, ma certo anche in qualità di cervello-mosca riesco a elaborare una qualche forma di pensiero razionale, seppure non molto complessa.

Ecco, questo penso. Quando vedete una mosca, potrei essere io. Vi prego, siate radicali. Depositatemi una bella cagata fumante cosicchè possa svolazzarci sopra felice e saziare per un po' il mio appetito. Oppure schiacciatemi, si sa mai che porrete fine al mio tormento.

sole!

Le prime giornate primaverili, forse.

Sole, fresco, venticello, magari pure inversione termica.

Qui bisogna riprendere alla grande con i pomeriggi passati a far finta di studiare su qualche prato di pian waldés, del sacro monte o del campo dei fiori. Coi relativi personal. Con le corse in salita o sul sentiero del poggio. Con l'arrampicata. Con la bici.

Starò bene, comunque.

mercoledì, marzo 08, 2006

mi sento quasi propositivo

provo a cercare di favorire gli eventi.
esco, sempre meglio che stare in casa.
ci vuole la faccia giusta però.
vispo, sorridente ma non coglione, un accenno di pazzo-maniaco.
ovvero, devo cercare di esaltarmi il più possibile e poi contenere la mimica.

implodo

mi ripiego su me stesso.
non sto bene. Non sto neanche disperatamente male, intendiamoci. Nessun dolore, nessun piacere. Un'anestesia continua.
il nulla è il contenuto medio delle ultime giornate.
servirebbe qualcuno o qualcosa.
rivoglio il monolito.
lo voglio lì per me ogni mattina, a colazione, con la musica di Ligeti in sottofondo. (Colazione col monolito : bella idea! ci si potrebbe girare un cortometraggio o fare una foto o un quadro)
oppure una cometa.
una cometa che non venga di passaggio. una cometa che si metta inspiegabilmente ad orbitare attorno alla terra, evento praticamente impossibile.
oppure, evento più probabile, una cometa che arrivi con una traiettoria troppo diretta e impatti gioiosa e distruttrice su questa città in naftalina.

martedì, marzo 07, 2006

sirene

ovvero cameriere.
non serve che siano troppo fiche, anzi devono essere intriganti.

Prendetevi un'altra birra, ragazzi!

lunedì, marzo 06, 2006

i tempi, cazzo!

riflettendo su piccoli eventi quotidiani mi rendo conto come il tempismo dell'azione sia a volte ancor più fondamentale del contenuto stesso.
Una frase che potrebbe rivelarsi agghiacciantemente precisa domani oggi si copre da sola di ridicolo, è una falsa partenza.

bah, vado và....ciao

conti in tasca

in realtà quasi quasi spendo meno quando faccio acquisti. E' un paradosso, ma ha il suo perchè. Solo che chi mi fa i conti in tasca non lo sa.

domenica, marzo 05, 2006

un pensiero per i miei ragazzi

I miei ragazzi mi conoscono molto bene, anche se si perdono alcuni dettagli fondamentali e allora se mi dimentico di aggiornarli rischiano di elaborare teorie sbagliate.
Io conosco molto bene i miei ragazzi, anche se può darsi che a volte mi perda dei dettagli fondamentali finendo per elaborare teorie sbagliate.
I miei ragazzi mi avvertono che siccome ai loro occhi sono scandalosamente egocentrico nessuna mi vorrà mai a lungo, perchè le donne sono più intelligenti su questo punto e sanno scegliere anche con la testa, non solo col corpo. Può essere, ma speriamo di no. In fondo ho le possibilità per accorgermi del rischio e compensare. Magari non sono neppure così egocentrico, magari riservo il massimo del mio egocentrismo per loro.
Io invece temo che i miei ragazzi corrano il rischio di invecchiare male. Non gli manca tanto alle porte della vecchiaia anagrafica, una decina d'anni, e non mi sembrano troppo attivi nel cercarsi un interesse comune, un'affinità elettiva che possa durare a lungo, oltre che dare senso alle loro giornate quando le preoccupazioni contingenti del lavoro e del pargolo saranno ormai in via di spegnimento, se non spente del tutto. Rischiano di diventare bisbetici e depressi, privi di qualcosa che continui a giustificare il loro vivere insieme, al di là dell'abitudine e del generico bisogno di compagnia. E privi di qualcosa che continui, individualmente, a dare senso alle loro giornate senza costringerli riproporre il fantoccio di quello che negli anni attivi è il proprio "ruolo nella società" : l'attaccamento morboso alla propria vecchia attività lavorativa, all'autorità e al controllo dell'istituzione familiare, che è la condanna senile di chi ha sottovalutato e forse represso ogni giovanile stupore estetico e culturale in quanto distrazione economicamente improduttiva e pertanto inutile. La condanna delle famiglie borghesi delle prime due, tre, forse quattro generazioni, quelle impegnate a costruire, incrementare, stabilizzare il benessere materiale più che a goderne i frutti.
D'altronde è vero che hanno tutte le possibilità per cogliere il pericolo e approntare le necessarie difese, tempo ne hanno. E magari pure loro mi riservano il lato peggiore. Lo spero vivamente.

vicini di casa, parte seconda. ovvero, nascita di una teoria sociale.

Appartengo alla generazione di quelli nati pressapoco tra '80 e '85.
Siamo il futuro prossimo di questa società.
Andiamo tutelati.
Ci svegliamo molto presto, talvolta, causa impegni lavorativi o di università.
Quando invece non abbiamo un cazzo da fare giustamente preserviamo l'integrità fisica e mentale dormendo fino più o meno all'ora di pranzo.
L'integrità fisica e mentale è essenziale.
Noi siamo essenziali.
Siamo il futuro prossimo di questa società.
Andiamo tutelati.
La nostra integrità fisica e mentale va tutelata.
I nostri sonni mattutini vanno tutelati.
Perciò, cazzo, qualsiasi attività rumorosa e/o molesta per quelli di noi che a volte non hanno un cazzo da fare (ad esempio : riempire la propria insonnia mattutina di adulti falliti guardando "unomattina" a tutto volume, a un muro di distanza dalla camera da letto di un promettente giovane. Spaccare il pavimento del garage col martello pneumatico. Tagliare le piante con la motosega. Rimettere a nuovo un appartamento, traslochi etc...) andrebbe vietata prima che il sole abbia raggiunto il punto più alto sull'orizzonte.
Nuovi vicini del cazzo,
che non hanno a cuore il futuro prossimo di questa società.
Emigrerò, così non gli pagherò la pensione, a questi stronzi.

venerdì, marzo 03, 2006

prendere

anzichè chiedere

vicini di casa

pochi metri sopra la mia testa un manipolo di operai al soldo di quegli stronzi dei miei vicini di casa raspa, smeriglia, trapana e martella.

Stamattina volevo dormire.

Spero che facciano un lavoro di merda facendosi pagare oro.