sabato, gennaio 07, 2006

il mio tempo perduto

Se mi guardo indietro vedo una grande massa buia.
Tanti anni, diciamo per comodità a partire dalle medie, caratterizzati da un grande vuoto. Dall'assenza di qualcosa degno di essere ricordato...mi serve sforzarmi.

Ricordo sopra tutto la grande paura, la grande diffidenza degli altri. La mia fuga in amicizie morbose costruite su qualche affinità elettiva, fatte di necessità e di uso dell'altro più che d'affetto, la fuga dal gruppo dei pari.

I piaceri solitari : sciare, guardare il paesaggio camminando in montagna, guidare il motorino "al limite", masturbarmi, a volte leggere.

Poi un nucleo di 4-5 amici accomunati tutti dall'essere come sospesi e cristallizzati in un mondo proprio. Tra le poche amicizie del tutto disinteressate della mia vita.

Un po' di luce è arrivata, forse, con la decisione, perchè di decisione si è trattata, di iniziare a farmi le canne. Ci ho pensato un po', mi sono informato su che effetti dessero, sulle possibili ricadute negative, poi sono andato dallo spacciatore più famoso della scuola e ho speso 50 mila lire per me e altri 3 del gruppetto di cui sopra. Poi quel viaggio a Parma, le prime canne, il primo concerto degli Afterhours.

Non che da lì le cose abbiano preso una piega di "normalità" e di successo sociale, però ecco, forse ho iniziato a prendere tutto più "easy" e al tempo stesso mi sono costruito un personaggio di comodo da mostrare in società, una maschera.

E oggi?
Oggi vedo chiaramente una certa difficoltà nelle amicizie maschili, che quasi sempre trovano il modo per farsi veicolo di rabbia, di invidie, di diffidenza, di piccole prepotenze elargite e ricevute. Forse addirittura ci sono persone che frequento per ragioni di comodità e opportunità sociale, perchè sono la mia porta al mondo, ma che sotto sotto disprezzo un po' e ammazzerei di botte se potessi permettermelo. Sono come alleati in guerra.

E vedo un gran bisogno di donne. Di sesso e sensualità, da un lato. E dall'altro di rapporti umani costruiti su un desiderio di protezione reciproca e di affetto. Figlie, Madri e Sorelle al tempo stesso, che si tratti di amiche o di amanti.
Ecco perchè vorrei uccidere Teo e tutti quelli che ripetono il solito ritornello "tutte puttane".
Perchè nella mia testa la "puttana" è quella che con me imposterà un rapporto "di comodo" simile a quello che imposto io con la maggior parte degli "amici" maschi, un rapporto fatto di reciproco uso e consumo, di scambio di favori, senza avere il coraggio di metterlo in chiaro a priori.
Perchè se sono tutte puttane la sincerità va cercata nel branco, nel gruppo maschile, nel cameratismo, e si sa già che ciò mi è impossibile.
E se tutte, proprio tutte, fossero "puttane", allora sarei privo di speranze, destinato a una solitudine eterna.