domenica, marzo 05, 2006

un pensiero per i miei ragazzi

I miei ragazzi mi conoscono molto bene, anche se si perdono alcuni dettagli fondamentali e allora se mi dimentico di aggiornarli rischiano di elaborare teorie sbagliate.
Io conosco molto bene i miei ragazzi, anche se può darsi che a volte mi perda dei dettagli fondamentali finendo per elaborare teorie sbagliate.
I miei ragazzi mi avvertono che siccome ai loro occhi sono scandalosamente egocentrico nessuna mi vorrà mai a lungo, perchè le donne sono più intelligenti su questo punto e sanno scegliere anche con la testa, non solo col corpo. Può essere, ma speriamo di no. In fondo ho le possibilità per accorgermi del rischio e compensare. Magari non sono neppure così egocentrico, magari riservo il massimo del mio egocentrismo per loro.
Io invece temo che i miei ragazzi corrano il rischio di invecchiare male. Non gli manca tanto alle porte della vecchiaia anagrafica, una decina d'anni, e non mi sembrano troppo attivi nel cercarsi un interesse comune, un'affinità elettiva che possa durare a lungo, oltre che dare senso alle loro giornate quando le preoccupazioni contingenti del lavoro e del pargolo saranno ormai in via di spegnimento, se non spente del tutto. Rischiano di diventare bisbetici e depressi, privi di qualcosa che continui a giustificare il loro vivere insieme, al di là dell'abitudine e del generico bisogno di compagnia. E privi di qualcosa che continui, individualmente, a dare senso alle loro giornate senza costringerli riproporre il fantoccio di quello che negli anni attivi è il proprio "ruolo nella società" : l'attaccamento morboso alla propria vecchia attività lavorativa, all'autorità e al controllo dell'istituzione familiare, che è la condanna senile di chi ha sottovalutato e forse represso ogni giovanile stupore estetico e culturale in quanto distrazione economicamente improduttiva e pertanto inutile. La condanna delle famiglie borghesi delle prime due, tre, forse quattro generazioni, quelle impegnate a costruire, incrementare, stabilizzare il benessere materiale più che a goderne i frutti.
D'altronde è vero che hanno tutte le possibilità per cogliere il pericolo e approntare le necessarie difese, tempo ne hanno. E magari pure loro mi riservano il lato peggiore. Lo spero vivamente.