venerdì, febbraio 23, 2007

ma io, che voglio?


Qualche scatto da fotoromanzo da esibire con un mix di imbarazzo, narcisismo e vanità dopotutto è sempre ben accetto.
Lo stesso si può dire di certe espressioni su un viso femminile, di un po' di intimità, di un bel corpo sotto le mani, di desiderare e di sentirsi desiderati, del sapore di un dito indice.
Ma per una frazione di secondo (che sia una frazione mi raccomando) facciamo i seri. E facciamo finta che non esistano quei bisogni stupidi come il cibo, l'aria, il contatto fisico, l'affetto.
Io, che voglio?
In questo momento della mia vita, intendo.
Voglio qualcuno che mi aiuti ad andare per la strada che voglio scegliermi.
Qualcuno che corra davanti a me, da raggiungere.
Qualcuno che mi spinga a calci nel culo, dovessi indugiare.
Qualcuno che sia sufficientemente distante, e nella giusta direzione, così da poter essere stella polare, punto preciso verso cui navigare, utopia inseguendo la quale mi ritrovi nei luoghi reali cui aspiro.
Allo stato attuale, non mi sento di escludere nessuna delle tre possibilità. Perciò smetto di pensare, mi abbandono ai miei bisogni e rimando ogni decisione al fato.
Per ora, sia quel che sia, come e quando vorrà essere.
E che nessuno si azzardi a darmi dell'egoista, del cinico o di quello che ripone negli altri aspettative illegittime : se così fosse, andatevene affanculo, perchè se ci pensate bene pure voi lo fate.